Gli anni della Cupola è una edizione digitale completa della documentazione dell'Opera di Santa Maria del Fiore, l'ente preposto alla fabbrica del Duomo di Firenze, relativa al periodo 1417-1436, anni nei quali è stata progettata e costruita la cupola di Brunelleschi. Le informazioni sono disponibili presso le Risorse digitali dell'Archvio dell'Opera.
La potente corporazione dell'Arte della Lana cui, dal 1331, fu affidata dal Comune di Firenze la cura dell'Opera della nuova cattedrale, fece accuratamente registrare gli atti attestanti la loro amministrazione.
Per il primo mezzo secolo di gestione tale documentazione è pervenuta in modo frammentario, ma dagli ultimi decenni del Trecento sono invece conservati in gran parte gli atti degli Operai di Santa Maria del Fiore e, dal quarto decennio del secolo successivo, si può disporre anche di libri contabili, sempre più continui e dettagliati. Questo prezioso materiale documentario, all'epoca ben più completo, era già noto, per esempio, ad Antonio Manetti, che attorno al 1480 scriveva la prima biografia di Filippo Brunelleschi, riportando testi documentari trascritti dai libri dell'Archivio dell'Opera, a riprova dell'affermazione del fondamentale contributo del grande architetto e dell'inutilità dei servizi del rivale, Lorenzo Ghiberti. Una schiera di scrittori ed eruditi seguiranno il Manetti nella consultazione e nella trascrizione delle carte d'archivio su Santa Maria del Fiore, dal Vasari, al Baldinucci, allo Strozzi, fino agli studiosi dell'Ottocento.
Già dalla fine degli anni settanta ci si interroga sulla possibilità di digitalizzare i dati. Dalla fine del 1994, nel contesto delle iniziative intraprese per il VII centenario della fondazione del Duomo di Firenze, nasce il progetto Gli anni della Cupola sotto la direzione scientifica di Margaret Haines. E’ stata lei l’ideatrice del progetto e della collaborazione con l'Istituto di Linguistica computazionale del CNR di Pisa (ILC). Il gruppo di lavoro ha visto la collaborazione scientifica degli studiosi dell’Archvio dell’Opera e dei linguisti computazionali del CNR. Il primo prototipo ha prodotto un'edizione digitale delle fonti dell'Opera corredata da un'articolata struttura di indici predisposti per la ricerca guidata. Lo sviluppo software dello strumento fu studiato insieme al creatore del sistema DBT (data base testuale), Eugenio Picchi.
Questo importante materiale è oggi interrogabile nella versione online. Dal 2001 i dati sono stati messi a disposizione del pubblico di internet in forma di rappresentazione interattiva HTML, derivata dagli archivi della banca dati DBT e realizzata attraverso un programma di conversione concepito espressamente dall'Istituto Max Planck per la Storia della Scienza di Berlino ().
Un successivo sviluppo è molto recente e cerca di offrire nuove possibilità di ricerca e analisi sul corpus di testi estratti dagli archivi digitali de Gli Anni della Cupola. E' infatti indiscutibile il grande valore lingusitico di quei testi, dove risiedono alcune delle prime attestazioni dell'italiano. Grazie all'interessamento di Marco Biffi, del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze, è stato possibile coinvolgere nuovamente l'Istituto di Linguistica Computazionale per la realizzazione di un motore di analisi testuale, basato su tecnologia DBT, per la consultazione web del corpus estratto.
La piattaforma web permette l'interrogazione del testo in una versione "non strutturata", ossia prescindendo dall'organizzazione in campi come era prevista sia nel primo prototipo DBT, che nel sito web realizzato dall'Istituto Max Planck. Il corpus infatti è il risultato di uno studio dei materiali che portato all’estrazione ragionata dei principali campi delle schede dell'archivio Gli Anni della Cupola. Eva Sassolini, collaboratrice di Eugenio Picchi, ha collaborato con Biffi alla costruzione del corpus: i campi da estrarre, la rappresentazione dei contenuti, il corretto mapping del formato dei dati strutturati in testo DBT. L'Istituto si è anche occupato del sistema di consultazione web dei dati. In collaborazione con Sebastiana Cucurullo, Eva Sassolini ha aggiunto al motore di analisi testuale, con funzionalità DBT-like, la possibilità di collegarsi al sito del Max Planck a livello di singola scheda, creando così un primo tentativo di integrare i due archvi digitali.