Analisi ed elaborazioni con tecniche di visual analytics sul Carteggio Galileiano: gli scienziati e studiosi

I Personaggi del Carteggio: gli scienziati


Mario Guiducci (Firenze, 1583 – Firenze, 1646)


Esponente di una ricca ed influente famiglia fiorentina, imparentata con l'altrettanto importante famiglia dei Capponi, fu allievo di Benedetto Castelli o probabilmente discepolo diretto di Galilei. Come membro dell'Accademia fiorentina Guiducci ebbe modo di entrare nella polemica suscitata dalle teorie astronomiche del tempo, nelle quali si ipotizzava che le comete fossero corpi situati oltre al «cielo della Luna», avvalorando il modello geo-eliocentrico. La teoria, diversa da quella aristotelica, ma anch'essa non copernicana, era stata ipotizzata dall'astronomo danese Tycho Brahe, secondo il quale la Terra è posta al centro dell'universo, con gli altri pianeti in orbita invece intorno al Sole. Nel maggio 1621, Galilei volle ricompensare il sostegno del Guiducci nel difendere la tesi del maestro, proponendolo e facendolo nominare membro dell'Accademia dei Lincei. Nel 1632, quando Galilei dovette recarsi a Roma per il suo processo lasciò la cura dei suoi interessi a Guiducci, che s'incaricò di fornire al maestro le notizie fiorentine che lo riguardavano e che tentò inutilmente, sperando nella completa assoluzione di Galilei, di far intervenire a suo favore il cardinale Luigi Capponi.


Benedetto Castelli (Brescia, 1578 – Roma, 1643)


Monaco benedettino, matematico e fisico italiano. Allievo e amico di Galileo si trasferì a Firenze dopo il 1621 e collaborò assiduamente con lo scienziato pisano nelle nuove opere ch'egli scrisse sulle sue scoperte astronomiche e fisiche. Nei suoi esperimenti e studi si dedicò alla matematica e alla geometria. Castelli occupò il primo posto tra i collaboratori di Galilei e fu uno dei maggiori scienziati del suo tempo, definito da Galileo stesso “huomo adornato d'ogni scienza e colmo di virtù, religione e santità”. Diventato professore ordinario all'università di Pisa (1613), continuò lì i suoi studi, e dopo dodici anni di insegnamento fu chiamato a Roma dal nuovo Papa Urbano VIII come professore alla Sapienza. Il papa dimostrò sempre verso il Castelli un affetto ed una stima straordinaria: a lui volle affidata l'educazione dell'unico suo nipote. A Roma il Castelli si occupò di tutti gli interessi di Galileo, soprattutto quando l'Inquisizione lo convocò a Roma per il processo.


Nicolas-Claude Fabri di Peiresc (Belgentier, 1580 – Aix-en-Provence, 1637)


Fu un astronomo, botanico e numismatico francese. Riuscì ad organizzare con successo alcune tra le prime spedizioni di ricerca scientifica. Il campo delle sue ricerche fu dunque molto vasto. Fabri de Peiresc fu un infaticabile epistolografo, ebbe una corrispondenza con altri scienziati costituita da ben 10.000 lettere. In effetti egli teneva regolare corrispondenza con Malherbe, Hugo Grotius, i fratelli Dupuy, con il fratello del cardinal Richelieu, Jean Barclay, Rubens, Gassendi, del quale egli fu grande amico, ma anche con Galileo Galilei e Tommaso Campanella per i quali il lottò per difenderli dagli attacchi dell'Inquisizione.


Pierre Gassend, detto Gassendi (Champtercier, 1592 – Parigi, 1655)


L'abate Gassend fu presbitero, filosofo, teologo, matematico, astronomo e astrologo francese. Fu professore di retorica nel 1617 presso l'Università di Aix-en-Provence, poi dal 1645, insegnante di matematica e filosofia a Parigi. Gassendi fu un astronomo contemporaneo di Galileo ed ebbe con lui una corrispondenza epistolare. Studiò tra le altre cose il movimento delle comete, la topografia, le eclissi lunari e l'evoluzione delle macchie solari. Nel 1621, fu il primo a fornire una descrizione scientifica del fenomeno luminoso dell'atmosfera che egli denominò «aurora boreale». Il 7 novembre 1631, osservò il passaggio del pianeta Mercurio davanti al Sole. Restò per tutta la sua vita fedele alla Chiesa cattolica ed alla fede cristiana, pur promuovendo una teologia espressa attraverso una rilettura "cristiana" dell'atomismo epicureo, dove gli atomi diventano una specie di operatori della creazione agli ordini di Dio.


Matthias Bernegger (Hallstadt, 1582 - Strasburgo, 1640)


Filologo, storico, matematico e astronomo, prima professore di storia a Strasburgo poi rettore dell'università della stessa città, scrisse opere in latino e tradusse dall'italiano il "Dialogo sopra i Massimi Sistemi del Mondo" di Galilei.